IL MIO SUPER *QUARTETTO* CHI SONO I MIEI AUTORI ITALIANI (LETTERARI/SCOLASTICI) PREFERITI?






Dunque ecco finalmente un post di tipo *letterario* ultimamente sono troppo presa con lo studio e la tesi dunque sto leggendo pochissimo, e i pochi libri che ho letto non sono *degni* di una recensione, ossia non mi lasciano spunti per scrivere nulla dato che quando scrivo una Recensione su qualcosa è perché quel prodotto (nel bene o nel male) mi ha comunque lasciato qualcosa e spinto a scrivere. Difatti nonostante parli di un sacco di film e serie tv ci sono un sacco di serie di cui non ne parlo ma che conosco perché sostanzialmente non mi hanno detto nulla, non ho voglia di parlarne. Io vorrei parlare *solo* di quei serie/libri che mi hanno colpito in positivo (o che al contrario fanno così cagare da avermi comunque colpito.. in negativo) ma di quei libri che non sono ne belli ne brutti non penso valga la pena. Ultimamente sto leggendo solo *quei* tipi di libri e prima o spero nel 2023 di trovare qualche libro che mi lasci qualcosa. Comunque stavo pensando di fare una rilettura di libri che ho già letto anni fa e che vorrei assolutamente, uno dei quei è il Frankeinstein di Mary Shelley che lessi a 14 anni e mi piacque moltissimo, l'altro il ritratto di Dorian Grey che so a memoria e che ADORO e nella top 10 dei miei libri preferiti e mi ha fatto appassionare ad Oscar Wilde, se non lo avete ancora letto SCONSIGLIO di guardare qualsiasi film (fanno tutti cagare) e leggere solo il romanzo che è stupendo, io penso mi abbia sul serio cambiato la vita, o comunque alcune cose di vedere le *cose* e la vita, penso sul serio di non essere stata più la stessa dopo averlo letto.

1) LUDOVICO ARIOSTO 


 Dunque dato che siamo in tema letterario volevo parlarvi dei mie 4 AUTORI ITALIANI preferiti (quelli che si studiano a scuola per intenderci) poi farò anche quelli stranieri. In realtà prima di oggi non avevo *capito* che fossero questi 4 i miei preferiti eccetto forse Leopardi con cui ho sempre avuto un colpo di fulmine, amore a prima lettura (siamo pessimisti e solitari entrambi, come potevo non amarlo?) ma mentre stavo ripetendo per il mio esame di Letteratura mi sono resa conto che avevo una sorta di emozione nel parlare di questi 4, si credo siano i miei preferiti e i migliori della Letteratura. Iniziamo per ordine, e andiamo nel 500 partendo da Ludovico Ariosto. Per chi mi conosce può immaginare facilmente del perché possa piacere a un amante del fantasy, del sovrannaturale, la letteratura cavalleresca (io amo tutto ciò che ha a che fare con magia, castelli, duelli più ambientazione magica/fantastica) più aggiungico oò paradosso e le trame intricate.io AMO Ariosto. Penso che Ariosto sia il precursore di quello che sarà il genere fantasy dato che penso che la sua opera più importante ossia l'Orlando Furioso possa essere considerato una sorta di fantasy dato la forte presenza dell'elemento magico, un giorno lo leggerò tutto I promise. ♥ Di chè parla l'Orlando Furioso? Beh la trama, come gli studiosi di letteratura già sanno, è INTRICATISSIMA e piena di trame e sottotrame, sembra quasi non avere un filo conduttore ma proverò a riassumerla molto in breve, il poema è di genere epico-cavalleresco e la lingua è l'italiano. Diciamo che possiamo avere *tre nuclei* primari fondamentali: quello amoroso (l'Amore di Orlando che perderà il *senno* per lei e gli altri paladini per la bella Angelica in fuga, ), quello epico (la guerra tra saraceni-cristiani, la mia parte preferita dato che sono un amante della storia) (, e quello encomiastico (storia della discendenza degli Este, che è il motivo per cui Ariosto ha scritto questo poema, ossia per fare omaggio alla casata degli Este). Dunque del perché amo questo autore/romanzo? Inanzittutto per le tematiche, la presenza del magico, l'avventura, la presenza dell'elemento cavalleresco, i paladini che si battono per l'onore e proprio lui Ariosto, che sembrava indomabile sembra impazzire a causa dell'amore per Angelica (che è sfuggevole e non si concede) quando poi impazzisce quando vede che la sua Angelica ama un altro. Il paladino invalicabile perde il senno, impazzisce per amore, diventa furioso, proprio lui che era stato il paladino perfetto è irremovibile, il cui dovere è sempre è stato solo il campo di battaglia impazzisce per amore e trascura quello che è stato il suo dovere, tant'è che per recuperare il suo *senno* dovrà andare addirittura sulla luna. Secondo me questo è uno delle parti più belle dell'Orlando furioso, dove per la prima volta abbiamo una descrizione di tipo lineare (finora i protagonisti sembra come se si fossero mossi quasi in cerchio sulla terra vagando da una parte all'altra, mentre adesso c'è l'asseb TERRA-LUNA direzionale). Molte persone non amano le storie intricate ed ingarbugliate ma invece a me piace questo inserire di mille trame sottotrame, la presenza del magico, personaggi che scompaiono, riappaiono ma sembrano ruotare sempre attorno allo stesso centro. E poi è ambientato ai tempi di Carlo Magno, che ve lo dico a fa. Ritorniamo sull'episodio della Luna, che è uno degli episodi più belli, se siete persone amanti delle ambientazioni suggestive non potrete non amare l'episodio dove Orlando e Astolfo vanno sulla Luna dove si nascondono tutte le *cose* smarrite dall'uomo come in questo caso il senno di Orlando che viene recuperato. Paradossalmente in questo luogo, ossia sulla Luna, Astolfo ed Orlando non trovano oggetti *reali* ma cose astratte come la gentilezza, il buongusto, l'educazione, tutte cose che l'Umanità ha smarrito, beh devo dire che Astolfo nonostante avesse scritto l'orlando Furioso nel 500 è assolutamente attualissimo, penso che un viaggio sulla Luna farebbe bene anche oggi. Un altra cosa che io amo e adoro di Ariosto è l'uso dell'ironia, io amo gli autori che utilizzano l'ironia e il sarcasmo quando devono fare delle critiche alla società, per sfatare dei miti, quasi a prendere in giro il lettore, è anche un modo per rendere la lettura più familiare e avvicinarsi all'autore. Io amo il modo ironico e assolutamente non serioso con cui descrive gli eventi Ariosto, soprattutto il passo il cui ironizza sulla verginità di Angelica che *vergine* non lo era per niente, finalmente abbiamo un personaggio femminile non sottomesso, che sa quello che vuole, decide chi amare e soprattutto si lascia sfuggire e tutti i paladini al suo inseguimento, ma NESSUNO di loro riesce a raggiungerla. Uomo di largo vedute Ariosto per vivere nel 1500. Ecco l'immagine (scattata DA ME) durante una raffigurazione in cui ho assistito alla rappresentazione del viaggio sulla Luna di Orlando, durante una manifestazione medievale dove ero stata invitata da una mia amica che ho conosciuto in università (più precisamente in pullman, per poi scoprire che andavamo alla stessa Università) ad Altamura durante i primi di Ottobre dell'anno vecchio (2022). Magari un giorno farò un articolo su questa manifestazione/rievocazione storica a cui sono andata perché è stata bellissima, sembrava davvero di essere 'immersi' nel tempo e nella storia all epoca di Federico II.
. Le ballerine cercano di 'afferrare' la Luna e recuperare il senno di Orlando, io studentessa di Lettere e appassionata dell'Orlando furioso mi sono *emozionata* quando ho assistito scena, sembrava davvero di essere con Orlando sulla Luna alla ricerca del suo senno, bellissimo spettacolo. ♥Comunque ritornando al 'tema' di questo post.. Alla posizione numero 2 abbiamo: 


2) UGO FOSCOLO: 


Un autore che ho scoperto e ri-scoperto recentemente dato che a scuola erano sempre molto frettolosi con gli autori, eccetto i soliti più famosi, dunque ho riscoperto e apprezzato proprio nelle ultime settimane quando stavo studiando per il mio esame di Letteratura. Del perché mi piace Foscolo? Inanzitutto perché è un misto di neoclassicismo e Romanticismo (anche se il romanticismo si svilupperà DOPO però anticipa molte tematiche romantiche secondo me, secondo me può considerarsi un pre-romantico). Inanzittutto già leggendo la biografia sono rimasta molto affascinata dalla sua personalità ribelle, quasi incompresa che non trova il suo posto nel mondo, che vaga per ogni dove senza trovare mai davvero uno scopo e un senso finché poi non lo trova nella poesia. Inanzittutto c'è da dire che Foscolo era greco da parte di madre, nato a Zante per poi trasferirsi in Italia, dunque mi affascina anche queste sue origini che sembrano quasi *anticipare* quella che sarà la sua produzione poetica, io sono ossessionata dalla Grecia e dal mondo greco (mi sono addirittura iscritta ad un corso per imparare il greco da 0 con scarso successo ma vabb). Penso che il suo avere origini greche fosse una sorta di *destino* che anticiperà quella che sarà la sua produzione, dato che sarà uno dei maggiori esponenti del neoclassicismo, corrente letteraria che si basa sulla scoperta degli antichi, sull'utilizzo della mitologia, e su temi classici. Allora io penso di essere una persona abbastanza neoclassica (e anche un po' romantica), oltre ad essere amante delle antiche civiltà, dei miti antichi (che Foscolo inserirà molto nelle sue opere) sono una persona che apprezza l'eleganza e la semplicità, mi piacciono la purezza delle forme, ho fatto la tesina sulla PERFEZIONE, e ovviamente il neoclassicismo è una delle mie correnti preferite sia in letteratura che in arte. Dunque ciò che mi piace di Foscolo oltre che al suo stile, sono le sue tematiche, profondamente PESSIMISTCHE e MATERIALISTE come me. Foscolo era un ateo disilluso, che non credeva nella religione o nel sovrannaturale, ma profondamente un IDEALISTA (ma guarda un po' è del segno dell'aquario chi l'avrebbe mai detto eheh) che sognava una società migliore ed ideale e soprattutto ciò che lo ha caratterizzato: l'essere stato per tutta la vita UN'ANIMA IN PENA. Questo scrittore è un animo tormentato che non risolverà MAI i suoi demoni interiori. Dunque forse avete capito del perché mi piace tanto eh? PESSISIMISTA, IDEALISTA, TORMENTATO. Tutti i requisiti che deve avere un autore per piacermi. Cmq il pc si inizia a impallare ed io ho sonno continuo a scrivere domani. Goodnight

Ora passiamo alle sue OPERE e del perché mi piace, inanzittutto sono stata affascinata dal suo stile e dalla sua poetica, anche perché secondo me anticipa molti temi che troveremo in Leopardi, altro mio autore preferito (credo una sorta di anima gemella, non so come spiegare, avete mai provato quella sensazione in cui vi sentite *molto legati* ad un autore del passato in cui sembra quasi la pensiate allo stesso modo?), come il materialismo, il pessimismo, e la lotta alle illusioni.Le mie opere preferite di Foscolo sono LE GRAZIE, un poemetto di stampo neoclassico in cui fa un inno alle 3 Grazie (ispirato anche alle 3 grazie di Canova),  le divinità 'minori' di Venere, ora io sono una grande appassionata di mitologia e antichità e poi i SEPOLCRI, diciamo che Foscolo anticiperà la poesia sepolcrale e 'romantica', che vuol dire poesia 'sepolcrale'? Se vogliamo dirla in termini più semplici; poesia cimiteriale, caratterizzata dal gusto per il macabro, la morte, il sonno, l'oscurità, direi sono tematiche abbastanza 'gotiche' ehehe, Foscolo uno di noi. ♥ Beh tutti temi che a me hanno sempre affascinato. :) Comunque oltre alle tematiche e alla sua poetica mi piace anche la sua visione 'pessimistica'/materialista, la sua attenzione alle 'angoscie personali' e ai propri demoni interiori (se siete persone un po' tormentate non può non piacervi Foscolo) diciamo che Foscolo è una sorta di Leopardi meno 'depresso' e più battagliero, e soprattutto mi piace la sua visione MATERIALISTICA della vita, e la critica alle illusioni, dicendo come la morte, le tombe, l'aldilà, l'amore, la poesia siano soltanto 'illusioni' ma sono gli unici mezzi che permettono all'uomo di 'sopravvivere' nella giungla che è la vita umana. Bhe che dire Foscolo sono d'accordo con te, anche io penso che molte cose che non crediamo 'fondamentali' come la religione ecc siano illusioni che ci 'illudono' di vivere una vita più serena, le tombe ci 'illudono' di parlare ancora con i nostri cari, ma sono dolci illusioni.. anche se io credo nell'aldilà e credo che dopo la morte vi sia sul serio qualcosa. Che voglio illudermi anche io che la vita non finisca con la morte? ♥ Se volete farmi un regalo regalatemi I SEPOLCRI di Foscolo, o cmq la poesia cimiteriale dato che sono attratta dal macabro, la morte e l'oscurità. ♥ 

3) LUIGI PIRANDELLO



Ero abbastanza indecisa su questa classifica su chi posizionare al primo posto dunque ho deciso di andare per ordine cronologico e lasciare Leopardi alla fine che invece si merita il n.1, del resto siamo anime in pena angosciate entrambe come potevo non metterlo al primo posto? Ovviamente la medaglia d'argento se la merita Pirandello anche se mi fa molto soffrire questo suo secondo posto dato che ero davvero tentata di metterlo al primo. Beh del perché mi piaccia Pirandello credo sia molto semplice da intuire, diciamo che credo sia impossibile NON amare questo autore, che credo che piaccia sul SERIO a tutti o perlomeno a chi un minimo abbia incontrato il suo pensiero, non può non immedesimarsi e condividere il suo pensiero e poi le sue opere hanno un chè di paradossale e sarcastico, irriverente che non puoi  NON amar. Diciamo che Pirandello è stato un autore con i contro** un uomo davvero con le cosidette, che ha saputo sdoganare un sacco di miti della sua epoca (il 900) e portare un pensiero davvero unico e controcorrente. Davvero Pirandello ha 'stupito' e stravolto la morale dell'epoca ed è per questo che ci sono molto affezionata anche se mi mancano alcune delle sue opere, ma un giorno le leggerò tutto. Credo sia stato davvero un autore fuori dal comune e avere il coraggio di dire cose che nessuno avrebbe mai sognato di dire in quell'epoca, sdoganare taboo.. anche se non siete fan della Letteratura io consiglierei di leggere qualche Romanzo o opera di questo autore, vi giuro che vi rapirà e capirete del perché ho scelto di studiare Lettere, proprio per autori come lui. Credo che Pirandello dovrebbe leggerlo proprio chiunque perché vi cambierà davvero il modo di ragionare e alcune prospettive che avete sempre dato per scontato e soprattutto essendo un'appasionata di psicologia diciamo che la sua Letteratura più che letteratura sembra quasi un analisi psicologica/critica della realtà, ah quanto amo questi autori che cercano di analizzare tutto ciò che hanno di fronte, scavare vizi e virtù.Inanzittutto due delle sue opere più famose che io consiglio sono UNO, NESSUNO E CENTOMILA E e il FU MATTIA PASCAL, due opere che parlano della dispersione dell'io e l'arrivare a perdersi così tanto negli schemi della società a non sapere più chi sei, l'uomo non ha un'identità ma è ciò che la società definisce, se ci pensate quanto è vera questa frase.. Noi con gli amici 'siamo' in modo, con la nostra ragazza in un altro, col prete in un altro, con il professore in un altro, abbiamo mille modi di presentarci al mondo, e la gente vede di noi sempre una visione 'frammentaria' che CREDE è CONVINTA che sia quella giusta, dunque noi siamo quei mille frammenti che la gente 'vede' per come ci mostriamo, ma quando siamo soli nel nostro letto, fondamentalmente chi siamo? Siamo UNO, NESSUNO, CENTOMILA. Se ci pensate QUANTO E' VERA questa frase quante volte veniamo definiti da schemi, dagli altri, da versioni 'parziali' che hanno di noi, ci costruiamo un'identità in base a ciò che VOGLIAMO mostrare o in base a quella piccola realtà che gli altri conoscono di noi, ma fondamentalmente noi chi siamo davvero? Non lo sappiamo. beh Pirandello penso che ci hai preso in pieno. Noi non siamo NESSUNO. Diciamo che mi sono ritrovata a leggere/studiare Pirandello esattamente da adolescente, e poco all'Università , ma soprattutto in un momento in cui avevo una vera e propria 'crisi d'identità', non sapevo bene chi ero cosa facevo, si ok faccio l'università studio lettere, voglio fare l'insegnante? Ma sul serio? Chi sono davvero io?? Mi esprimo in mille stili, gotico, alternativo... eccentrico perché sostanzialmente un'identità non ne ho , voglio trovare il mio posto nel mondo, trovare qualcosa che mi 'definisca'. Diciamo che Pirandello non ha risolto le mie crisi interiori, quelle ce le avrò sempre ma diciamo che ho trovato un altro autore complessato, un' altra anima affine credo che come me che aveva i miei stessi dubbi, penso che un po' tutti noi ogni tanto abbiamo crisi d'identità , non sappiamo chi siamo, dunque mi sono sentita semplicemente meno sola, come dire mal comune mezzo gaudio.Su instagram il mio nickname è moriae_encomium che letteralmente vuol dire ELOGIO DELLA FOLLIA, diciamo che questo nick non è scelto a caso (l'opera è di Erasmo da Rotterdam) di Pirandello mi piace anche la sua analisi dell'UMORISMO e sulla FOLLIA.  Pirandello afferma che il nostro 'spirito' è formato da frammenti che più o meno in rapporto tra loro formano un nuovo aggregato, paradossalmente il solo modo per ricomporre i ìl nostro io è proprio LA FOLLIA, liberarsi dagli schemi sociali, le convenzioni, cio che è giusto e diventando FOLLI perché saremo soli e incompresi perché andremo contro dice la società "dire sempre la verità, la nuda, cruda e tagliente verità, infischiandosene dei riguardi, delle maniere, delle ipocrisie e delle convenzioni sociali. Questo comportamento porterà presto all'isolamento da parte della società e, agli occhi degli altri, alla pazzia." I LOVE U BABY.  Ci Sarebbe ancora molto da dire, diciamo che Pirandello si meriterebbe dieci post, ma cercherò di riassumere il più brevemente possibile dicendovi che amo anche la sua riflessione sull'UMORISMO, cioè Pirandello analizza in maniera analitica il il RISO arrivando all'amara conclusione del 'sentimento del contrario' ossia che spesso dietro il RISO si nasconde la più cupa amarezza e la disgrazia, quanti 'comici' (mi viene in mente Jim carrey) che sembrano essere persone super allegre e sempre felici in realtà sono persone profondamente tristi e depresse? Io sono la prima ad usare l'ironia come meccanismo di difesa per mascherare mie angoscie/sentimenti contrastanti, anzi più sono triste più faccio battute per mascherare la mia infelicità , l'ironia per me è una maschera e un meccanismo di difesa, fidatevi che se rido e scherzo la maggior parte delle volte in realtà sono molto triste, dunque quando ho letto questa sua analisi sull'ironia mi son subito sentita 'capita' e compresa. Ora ve lo copio&incollo da wikipedia xkè è troppo difficile per spiegarlo da mel'apparenza e la realtà. Nel saggio Pirandello ce ne fornisce un esempio:

«Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario"»

(L. Pirandello, L'umorismo, Parte seconda[58])

L'umorismo, il "sentimento del contrario", invece nasce da una considerazione meno superficiale della situazione:

«Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico» 

Quindi, mentre il comico genera quasi immediatamente la risata perché mostra subito la situazione evidentemente contraria a quella che dovrebbe normalmente essere, l'umorismo nasce da una più ponderata riflessione che genera una sorta di compassione da cui si origina un sorriso di comprensione. Nell'umorismo c'è il senso di un comune sentimento della fragilità umana da cui nasce un compatimento per le debolezze altrui che sono anche le proprie. L'umorismo è meno spietato del comico che giudica in maniera immediata.

«non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere.»

Beh che dire Pirandello oltre che un grande autore secondo me sei uno psicologo mancato. E poi adoro tutta la sua riforma del teatro secondo me è anche un grandissimo commediografo le sue commedie sono GENIALI, ho adorato 6 personaggi in cerca di autore ed Enrico IV che mi ha fatto prendere un bel 27/30 in Letteratura Contemporanea, quando parlo di cose che 'davvero' mi interessano riesco sul serio ad ottenere risultati eccellenti. Davvero Pirandello è un must del teatro, se siete appassionati di arte & teatro non potete NON conoscere le commedie di Pirandello  :) 

4) GIACOMO LEOPARDI



Ed ecco arriviamo al primo autore della nostra/mia classifica, che mi fa molto soffrire perché avrei voluto mettere Pirandello, ma diciamo che il nostro caro Giacomino l'ho studiato proprio di recente, dunque ho la mente più fresca, invece di Pirandello sono andata per lo più per reminiscenze di cose studiate alle scuole superiori o a qualche vecchio esame fatto più di un anno o forse due anni fa. Dunque del perché mi piace giacomino? Lo chiamo così perché era magrolino e mingherlino, un povero esserino nato sotto il segno del cancro, che aveva solo bisogno di protezione da quel mondo che gli sembrava così tanto ostile, e poi riuscirà a cacciare due palle gigantesche e far valere il *fatto suo* nonostante il suo aspetto fisico gracilino e bruttino. Diciamo che mi piace Leopardi proprio perché mi affascina la sua figura del ragazzo taciturno, bruttino e schifato dal mondo, un po' mi rispecchio nella sua figura, credo che un po' tutti noi abbiamo avuto la fase alla giacomo leopardi in cui ci sentiamo brutti e impotenti nei confronti nel mondo e non ci sentiamo capiti. Penso che potrei benissimo essere una Giacomo Leopardi 2.0 per la mia condivisione con la sua idea di disprezzo verso il mondo e pessimismo cosmico. Secondo me ha scritto poesie bellissime come l'INFINITO, ALLA LUNA, A SILVIA, ALLA LUNA... io le so tutte. Soprattutto mi piace la sua idea dell'infinito, del materialismo, di come la vita non abbia senso, e soprattutto la teoria del 'piacere' sostanzialmente l'uomo è un essere infelice perché ha insito nella sua natura umana il desiderio di volere sempre più cose, di desiderare sempre ciò che non ha e una volta che ha soddisfatto i suoi bisogni vuole sempre di più. E la natura è 'maligna' perché lo ha posto in una condizione di bisogno per poi non dargli i mezzi per soddisfarre questi bisogni condannandolo all'infelicità. Allora io non condivido questa visione della natura, io ho una visione molto più sensistica e spirituale, secondo me siamo tutti connessi,   e natura e uomo sono 'collegati', secondo me se rispetti la natura lei ti rispetta, e secondo me la 'natura' vuole il bene dell'uomo, ho sentito molte volte l'influsso di forze estranee, chiamiamola così 'sincronicità' legge dell'attrazione ecc, che sembrava 'davvero' che qualcun altro fosse intervenuto nel mio destino, magari mi ha fatto conoscere quella determinata amica, proprio nel momento in cui mi sentivo sola e avevo bisogno di nuove amicizie sane e sincere. Dunque non condivido questa sua idea della natura matrigna, secondo me la natura è benigna e se ci capitano disgrazie è sostanzialmente perché siamo noi che magari stiamo guardando da un'ottica sbagliata o siamo stati NOI che con le nostre azioni ci siamo gettati in una condizione negativa, magari comportandoci male e allontanando tutte le amicizie e la gente da noi.. troppo facile dare la colpa alla natura magari tu avevi un caratteraccio ve? Comunque condivido la sua condizione di pessimismo, io sono una persona un po' misantropa e 'asociale' non mi piace molto l'eccessivo socializzare e credo che la maggior parte degli esseri umani siano limitati, superficiali, banali, ovviamente c'è sempre l'eccezione, infatti cerco sempre di circondarmi di persone che mi danno un qualcosa, non banali o superficiali, dunque io condivido il pessimismo leopardiano non per quanto riguarda la natura, ma sono pessimista verso il genere umano, la maggior parte degli esseri umani sono egoisti, pensano solo ai loro bisogni, e se il mondo va a rotoli non è colpa della natura, ma .. degli esseri umani. Dunque io penso che nel mondo andrà sempre peggio perché l'umanità è diventata sempre più egoista, se ne frega della natura e di rispettare il pianeta che lo ospita, è citando un po' hobbes secondo me la realtà è una lotta di tutti contro tutti, dove il più forte vuole prevaricare sul più debole. Dunque sì, in questo senso sono pessimista. Mi piace anche la sua critica all'antropocentrismo, affermando come l'uomo sia così tanto 'pieno di sè' da pensare che "addirittura" un Dio sia sceso sulla Terra proprio per loro, l'uomo deve scendere dal piedistallo sostanzialmente... e amo le sue opere satiriche e originali come le Operette Morali o la Batracomachia. Secondo me Leopardi è stato un essere geniale e fuori dal comune, ma con un bruttissimo carattere! Ah giacomo non scaricare la colpa sulla natura, magari eri tu che avevi un caratteraccio forse eh dunque la gente ti respingeva? Però nonostante questi difetti e il tuo brutto carattere ti amiamo proprio perchè sei stato un outsider e un emarginato proprio come noi, Leopardi simbolo di tutti noi che ci sentiamo un po' fuori dagli schemi e incompresi dalla società. ♥

 POI vorrei fare anche un post sugli autori che invece NON mi piacciono e che >invece> ho fatto 'fatica' ad imparare. Piccolo indizio due di questi cominciano entrambi con la lettera P, proprio.. non li reggo. Quando avrò tempo finirò parlando degli altri miei due tesori che sono. 

 Tranquilli non è Pirandello l'autore che odio e nemmeno Pasolini- Uno scrisse nel 1200 l'altro è un po' più recente e un eterno 'fanciullo', lascio a voi l'immaginazione. ♥


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